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Da un taccuino di appunti, presi durante un viaggio, dimenticati in un cassetto e poi ritrovati, nasce un romanzo; certamente legato al desiderio di ricordare, rivivere, narrare quella esperienza, per alcuni aspetti unica e irripetibile, e alle sensazioni vissute, alle fantasie evocate dalle immagini di quella terra; ma anche per accomunare a quel felice itinerario una sottile storia d'amore. La tenue vicenda di Elena e Saverio, che si ritrovano proprio là, dopo anni di lontananza, è il filo conduttore della storia narrata in questo libro. Ma protagonista incontrastata è proprio quella Terra dal triplice volto: Terra d'Israele, sulle carte politiche e nel cuore, nella fede, nella storia di una razza e di una cultura; Terra di Palestina, nei millenari ricordi storici e religiosi e nelle speranze di un altro popolo che l'abita e di una parte di esso che dovette abbandonarla; Terra Santa, nella fede di chi in essa vede e sente il dipanarsi del disegno cristiano di salvezza. Quella terra, dunque, non può non essere che la vera protagonista, qualunque sia la storia umana a cui faccia da sfondo.